Matteo Renzi. Il prezzo del potere by Davide Vecchi

Matteo Renzi. Il prezzo del potere by Davide Vecchi

autore:Davide Vecchi [Vecchi, Davide]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggio
ISBN: 9788861908543
editore: Chiarelettere
pubblicato: 2016-05-18T22:00:00+00:00


Ascesa e caduta di Graziano Cioni

«Rimettiti presto», «un abbraccio». All’inizio di febbraio del 2016 l’ex senatore del Pci, e padre della sinistra toscana, Graziano Cioni è fuori pericolo. Dopo un malore improvviso e il ricovero d’urgenza, quattro by-pass gli permettono di continuare a vivere. Il giorno successivo all’operazione i primi messaggi di pronta guarigione li riceve da Marco Carrai e Luca Lotti, i due fedelissimi di Matteo Renzi con i quali lui, in realtà, non ha mai avuto grandi rapporti. L’ultima volta che ha visto di persona il grande finanziatore del premier neanche se la ricorda, mentre l’incontro più recente con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio risale al giugno del 2015, quando quest’ultimo aveva insistito per andarlo a trovare nella sua casa di Empoli. Un faccia a faccia di un’oretta di cui Cioni non ha mai capito il motivo: «M’ha parlato di tutto e di niente, della Boschi, dei Palazzi, di quel che fanno e comandano e gestiscono a Roma, bah». Certo è che pochi giorni prima, lo stesso Cioni, scrive sul suo profilo Facebook alcuni ricordi legati alla stagione renziana a Firenze, sottolineando come Lotti fosse «l’uomo dei caffè». «Quando andavi a trovare Matteo lui chiamava Luca e gli chiedeva: “Ce li fai du’ caffè? Ma boni, eh”.» Ancora: «Lotti è nato e vissuto a Samminiatello e quando si è occupato delle primarie per il candidato sindaco di Montelupo non ha fatto un figurone. Forse è l’aria di Montelupo, perché nella capitale si occupa con successo di questioni molto delicate e complesse». Insomma, ironia. Sarà stato forse questo a spingere il sottosegretario – con un passato professionale, come già detto, limitato a un incarico da allenatore della squadra di calcio femminile di Montelupo – a presentarsi a casa di Cioni, magari per fargli vedere che il ragazzo dei caffè a forza di tazzine ha conquistato l’auto blu e un posto a Palazzo Chigi.

Nato a Empoli nel 1946, licenza media, cresciuto a pane e comunismo nelle case del popolo, Cioni matura politicamente nel Pci di Enrico Berlinguer. Assessore provinciale nel 1975, poi in Comune nelle giunte Elio Gabbuggiani e Massimo Bogianckino, in seguito deputato, senatore per due mandati, infine di nuovo assessore dal 1999 al 2009 nelle due giunte Domenici delle quali è considerato la vera mente. In quasi cinquant’anni di esperienza politica Cioni ne vede di tutti i colori e partecipa a mille battaglie, sempre rispondendo al partito. Quando gli chiedono di andare ad aiutare i «compagni» in occasione del disastroso terremoto in Friuli, lui va di corsa. Dorme per sei mesi in una specie di camper con due sconosciuti. Ci si scalda a suon di grappa. Uno dei nuovi compagni alza spesso il gomito. Cioni una sera lo canzona: «A te quando tu mori un ti seppelliscano mica, t’imbottigliano».

D’altronde è fatto così: la cosa più bella della politica per Cioni è il contatto con le persone. Ama raccontare, ad esempio, di quel suo compaesano di Empoli che riesce sempre a farsi beffa dei vigili urbani. Una volta,



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